Quarzo ametista

I Greci ritenevano che il quarzo ametista costituisse un eccellente rimedio contro gli effetti dell’alcool. I Romani contribuirono ad alimentare questa credenza. Una particolare etichetta imponeva ai commensali di bere vino in coppe di ametista limitandosi a bere acqua che prendeva i riflessi viola dandogli l’apparenza del vino. L’ospite rimaneva signorilmente sobrio mentre i suoi commensali cedevano all’ebbrezza.

L’esposizione prolungata ai raggi solari ne provoca l’impallidimento. Le temperature elevate cambiano il colore dei cristalli che da viola diventano giallo-bruno come il quarzo citrino.

 

I cristalli di ametista si rinvengono essenzialmente all’interno di geodi. Si sviluppano in rocce basaltiche per attività idrotermale. I geodi sono cavità presenti entro le rocce ignee. I cristalli crescono come agglomerati sulle pareti interne dei geodi grazie alla composizione chimica del liquido combinata alle alte temperature.

Nel mondo, i giacimenti principali di questo minerale si trovano in Brasile, Uruguay, Bolivia, India, Russia, Messico, USA e Madagascar. In Europa, il giacimento più importante è quello, già scoperto in età romana, di Idar-Oberstein, una cittadina nella valle del fiume Nahe. In Italia piccole formazioni sono state rinvenute in provincia di Trento, Bolzano, Sassari, Grosseto e Torino.

 

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